L’avvio di un’azione legale nei confronti di un dentista rappresenta un percorso complesso che richiede attenzione, consapevolezza e una chiara comprensione delle fasi procedurali.
Quando un trattamento odontoiatrico genera danni fisici, estetici o economici, può emergere l’esigenza di accertare eventuali responsabilità professionali e ottenere un risarcimento.
L’obiettivo di questa guida è fornire una panoramica articolata e accessibile sui passaggi necessari per intraprendere una causa contro un dentista, soffermandosi sia sui tempi previsti dalla legge, sia sulle modalità operative per muoversi in modo corretto.
Comprendere i tempi previsti per avviare un’azione legale
Questa sezione introduce il quadro temporale che disciplina la possibilità di agire contro un dentista, approfondendo il concetto di prescrizione, le sue variabili e le eccezioni rilevanti che intervengono nei casi di responsabilità sanitaria.
Il concetto di prescrizione nelle controversie odontoiatriche
La prescrizione rappresenta l’arco temporale entro cui è possibile esercitare un diritto in sede giudiziaria.
Nel contesto odontoiatrico, il termine prescrizionale applicabile dipende dalla natura del rapporto instaurato tra paziente e professionista.
La relazione tra dentista e paziente è tradizionalmente considerata un rapporto contrattuale derivante dal cosiddetto contratto di prestazione d’opera professionale.
Questo comporta, nella maggior parte dei casi, un termine di prescrizione pari a dieci anni, calcolato dal momento in cui il paziente ha avuto conoscenza del danno e della sua possibile correlazione con l’operato del professionista.
La giurisprudenza sottolinea l’importanza del momento in cui il paziente percepisce il nesso causale, poiché spesso i danni odontoiatrici emergono progressivamente.
Un impianto mal posizionato o un trattamento canalare eseguito in modo scorretto può dare segni clinici dopo mesi o anni.
È pertanto essenziale documentare il più possibile l’evoluzione dei sintomi per individuare con precisione il momento da cui decorre il termine prescrizionale.
Le eccezioni che possono modificare i termini
In alcune circostanze il termine ordinario decennale può essere soggetto a riduzioni oppure ad allungamenti, in funzione della categoria giuridica a cui appartiene la violazione.
Quando la responsabilità è qualificata come extracontrattuale, ad esempio a fronte di un comportamento palesemente negligente senza un rapporto contrattuale documentato, possono applicarsi termini inferiori.
Tuttavia, nel settore medico e odontoiatrico prevale quasi sempre la qualificazione contrattuale.
Un’altra eccezione può derivare da atti interruttivi della prescrizione, quali una diffida formale, una richiesta di risarcimento o l’avvio di una procedura di mediazione.
Ogni atto con cui il paziente manifesta la volontà di far valere il proprio diritto può sospendere o far ripartire il conteggio del tempo disponibile.
È quindi fondamentale valutare attentamente, insieme a un consulente legale, quali atti inoltrare e in quali tempistiche per evitare di perdere il diritto ad agire.
Come calcolare correttamente i termini in base al danno
Il calcolo dei termini deve tenere conto della data in cui si è verificato il danno, della data in cui è stato rilevato e del momento in cui il paziente ha compreso, o avrebbe potuto comprendere con l’ordinaria diligenza, il legame tra il danno e la prestazione svolta dal dentista.
In alcuni casi la scoperta del danno avviene in concomitanza con una visita presso un altro professionista, che può confermare la presenza di un errore tecnico.
In altri casi, invece, la consapevolezza può maturare gradualmente.
Il corretto calcolo dei termini preserva il diritto del paziente e costituisce la base per valutare la sostenibilità di un’azione futura.
Per questa ragione la ricostruzione cronologica degli eventi riveste un ruolo determinante, soprattutto nei quadri clinici più complessi.
Valutare la responsabilità professionale nella pratica odontoiatrica
Questa sezione introduce i criteri da considerare per accertare se il dentista abbia realmente commesso un errore, illustrando l’importanza delle prove documentali, della consulenza specialistica e della ricostruzione tecnica del caso.
La raccolta delle prove documentali e cliniche
Per avviare un’azione legale solida è fondamentale disporre di una documentazione completa e ordinata.
Gli elementi più rilevanti sono la cartella clinica, le radiografie, le impronte digitali, i piani terapeutici, i consensi informati e ogni comunicazione intercorsa tra paziente e professionista.
Questa documentazione consente di verificare quali prestazioni siano state realmente eseguite e se siano state rispettate le buone pratiche cliniche.
Ottenere copie integrali della cartella clinica è un diritto del paziente.
In presenza di eventuali rifiuti o ritardi da parte dello studio odontoiatrico, la richiesta può essere formalizzata tramite procedura scritta.
La completezza della documentazione riveste un ruolo centrale poiché consente agli esperti incaricati di valutare la correttezza delle procedure seguite e la coerenza dei trattamenti.
Il ruolo della consulenza medico legale e odontoiatrica
La consulenza tecnica rappresenta un passaggio cruciale nella valutazione del caso.
Un medico legale o un odontoiatra forense analizzano attentamente la documentazione clinica e determinano se vi siano elementi riconducibili a una condotta negligente, imprudente o imperita.
Questa valutazione può confermare, o escludere, la presenza di un danno conseguente a un errore professionale.
Il consulente esamina anche le eventuali complicanze fisiologiche che possono verificarsi in modo indipendente dall’operato del dentista.
Non tutti i risultati negativi costituiscono una colpa professionale.
In alcune situazioni, nonostante un intervento eseguito correttamente, possono manifestarsi effetti indesiderati dovuti a reazioni individuali o a condizioni anatomiche particolari.
La distinzione tra colpa medica e evento imprevedibile risulta quindi imprescindibile.
Quando la responsabilità può essere attribuita al dentista
La responsabilità del dentista può essere riconosciuta quando si accerta che l’esito negativo del trattamento sia dovuto a un comportamento non conforme agli standard professionali.
Gli errori più frequenti includono la scorretta diagnosi, l’applicazione di tecniche inadeguate, l’utilizzo di materiali non idonei, l’errato posizionamento di impianti, la realizzazione di protesi mal funzionanti o la mancata informazione sul trattamento e sui rischi connessi.
In questi casi, la ricostruzione dei fatti consente di determinare se l’evento dannoso fosse evitabile mediante l’adozione di procedure adeguate.
Se la negligenza è accertata da una consulenza tecnica imparziale, il paziente può valutare la possibilità di procedere con una richiesta risarcitoria, sia in via stragiudiziale sia tramite un vero e proprio giudizio civile.
Scegliere le modalità corrette per avviare la causa
Questa sezione illustra l’iter operativo necessario per intraprendere la causa contro un dentista, delineando gli strumenti preliminari, la procedura giudiziaria e le soluzioni alternative disponibili.
La fase preliminare: diffida e tentativo di conciliazione
Prima di avviare una causa vera e propria è spesso consigliabile inviare una diffida formale.
Questo atto, redatto da un legale, espone gli eventi, specifica le ragioni della contestazione e indica la volontà di ottenere un risarcimento.
La diffida può indurre lo studio odontoiatrico a valutare una soluzione bonaria attraverso trattative private.
In molte controversie sanitarie è inoltre obbligatorio attivare una procedura di mediazione.
La mediazione rappresenta un incontro tra le parti con il supporto di un mediatore professionista incaricato di facilitare un accordo.
Questo passaggio non solo può evitare l’avvio del processo ma consente anche di sospendere i termini prescrizionali, offrendo alle parti ulteriore tempo per valutare la questione.
L’instaurazione dell’azione giudiziaria civile
Se la mediazione non produce un accordo, è possibile procedere con il deposito dell’atto di citazione presso il tribunale competente.
Il contenuto dell’atto include la descrizione dei fatti, le prove raccolte, la valutazione tecnica del danno e la richiesta di risarcimento.
In questa fase il giudice può disporre una consulenza tecnica d’ufficio per approfondire gli aspetti clinici, affidando l’incarico a un esperto indipendente.
Il procedimento civile può coinvolgere più soggetti.
Oltre al dentista, possono essere chiamati in causa lo studio presso il quale è stata eseguita la prestazione e la compagnia assicurativa del professionista.
Ogni parte coinvolta potrà presentare memorie difensive e produrre documenti tecnici per sostenere la propria posizione.
La durata della causa può variare sensibilmente in base alla complessità del caso, alla quantità di documentazione e agli accertamenti necessari.
Le possibili soluzioni alternative e i vantaggi della transazione
In alcune situazioni le parti possono valutare soluzioni alternative al giudizio integrale, come la transazione.
Questo accordo consiste in un’intesa negoziata in cui il dentista o la sua assicurazione riconoscono una somma a titolo risarcitorio in cambio della rinuncia alla prosecuzione del processo.
La transazione consente di ridurre tempi, costi e incertezza.
Un’altra soluzione può essere l’accertamento tecnico preventivo, un procedimento utile quando è necessario un rapido intervento per analizzare le condizioni del paziente o documentare un danno che rischia di modificarsi nel tempo.
Questo strumento permette di acquisire prove tecniche prima di avviare formalmente la causa, preservando elementi fondamentali per un eventuale contenzioso futuro.
Adesso conosci i Tempi e le Modalità per fare Causa ad un Dentista in caso di Malasanità Odontoiatrica
L’avvio di una causa contro un dentista è un percorso articolato che richiede un’attenta analisi dei fatti, una valutazione tecnica precisa e un rigoroso rispetto delle tempistiche previste dalla legge.
La conoscenza dei termini prescrizionali, la raccolta accurata della documentazione, la consulenza medico legale e le corrette modalità operative rappresentano elementi decisivi per determinare l’esito di una controversia.
La procedura può assumere forme diverse, dalla mediazione alla causa civile, fino alle soluzioni transattive che permettono di evitare un lungo processo.
Comprendere ogni passaggio consente di affrontare il percorso con maggiore consapevolezza, tutelando adeguatamente i propri diritti e garantendo una gestione responsabile delle conseguenze di eventuali errori odontoiatrici.
Fonte ufficiale delle informazioni: https://www.malasanitarisarcimento.legal/risarcimento-danni-odontoiatrici/








